“Perché dovrei raccontare i miei problemi e le mie faccende a uno sconosciuto? Cosa mi può dire di più rispetto a un mio amico?” -oppure- “a me non serve, non ne ho bisogno, è solo un momento.” Ecco, queste sono le domande (e risposte) che la maggior parte di noi almeno una volta nella vita si è posto. La speranza che, per quanto possa essere un momento di profonda difficoltà su molteplici aspetti, si possa risolvere da solo, passi, o peggio, ci si abitui. L’idea di intraprendere un percorso psicologico o anche solo di chiedere un sostegno momentaneo, spesso viene vista come segno di debolezza, come qualcosa che debba essere oggetto di giustificazione.
10 OTTOBRE - GIORNATA MONDIALE DELLA PSICOLOGIA
Ebbene, nella giornata mondiale della psicologia vorremmo promuovere una riflessione riguardo questo delicato tema: la consapevolezza che a volte si può ammettere di star attraversando un momento di fragilità e che è giusto decidere di chiedere aiuto, perché ci serve una stampella in più. E questo non è mai sbagliato.
Quello che non sappiamo però è che spesso “la stampella in più” siamo noi stessi a fornircela, perché forse è solo nascosta.
E’ solo attraverso un rinforzo di quegli strumenti che noi già possediamo e che attraverso il sostegno più o meno duraturo di chi è esperto in questo processo, è possibile svolgere un lavoro di riscoperta e di nuove consapevolezze che ci aiutano a fortificare quello che è già in nostro possesso, ma che in quel momento non riusciamo a vedere. E’ proprio parallelamente a questo processo di rinforzo e conoscenza piùprofonda di ognuno di noi che infatti, si produce una trasformazione e un cambiamento duraturo che ci permetterà di affrontare qualsiasi evento con maggiore forza e serenità.
È possibile che tutti noi abbiamo la sensazione di conoscerci, e avere una più o meno buona consapevolezza di noi stessi, ma può succedere che ci manchi una conoscenza più strettamente emotiva o che viviamo un periodo di insoddisfazione, o ancora, che siamo portati a fare scelte sbagliate. Momenti questi, dovuti a una miriade di cause, spesso dovute a dinamiche familiari più o meno spigolose, o un passato esperienziale difficile da gestire o chissà quante altre cause. Ecco, il compito della psicoterapia è quello di spezzare questo circolo, permettendo una conoscenza più profonda di noi stessi e svelando dinamiche relazionali spesso disfunzionali.
In breve, l’obiettivo della psicoterapia è unicamente quello di raggiungere il benessere.
Dott.ssa Giulia Cortesi
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